27 gennaio 2020
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Ieri, 30 gennaio 2020, il signor Arduino Nali è venuto a raccontarci la sua storia nel campo di concentramento di Mauthausen, lui era un partigiano, ossia un uomo che rischiava la sua vita per combattere i nazifascisti in Italia e nascondere le persone in pericolo di deportazione nei campi di concentramento.
Dopo l’8 settembre 1943 aveva lasciato l’esercito e dopo una serie di avventure, è stato deportato a Mauthausen. Il viaggio è stato molto lungo per lui. Erano almeno cinquanta persone in un vagone. Il viaggio è durato molti giorni. Appena arrivati li hanno divisi in uomini e donne. Ha raccontato che si diceva ai bambini venite a fare la doccia, ma invece dell’acqua usciva ziklon B, un gas tossico … da lì non usciva più nessuno; se qualcuno non voleva fare la doccia, li portavano direttamente ai cosiddetti forni crematori, dei forni in cui mettevano 4 cadaveri di persone morte e addirittura le persone vive.
È rimasto nel campo come prigioniero cinque mesi. Lui in quei 5 mesi ha vissuto momenti difficili: ha patito la fame, tanto freddo e tantissimo dolore fisico. Subiva soprattutto la fame: per nutrirsi andava in cerca di avanzi nelle latrine, perché il cibo che gli davano non era sufficiente, per esempio la sbobba, cioè degli scarti di cibo e “un dito” di sabbia.
A Mauthausen c’era la scalinata della morte, una scala ripidissima, quasi verticale, precisamente era un lavoro forzato; i prigionieri dovevano poratre in cima alla scala dei massi pesantissimi e se si cadeva si rischiava di far cadere gli altri e si moriva nella caduta. Chi sopravviveva, veniva bastonato. Nessuno poteva aiutare o essere aiutato. Il signor Arduino ci ha detto che ha visto uccidere due ebrei proprio perché uno era caduto e l’altro lo stava aiutando. Questa cosa lo ha molto addolorato, avrebbe voluto anche lui intervenire, ma sarebbe stato ucciso.
È stato un uomo molto coraggioso a raccontare e rivivere la sua tragedia nonostante l’età avanzata (ha quasi 96 anni). Per noi è stata un’esperienza toccante, un momento indimenticabile che ci accompagnerà in futuro.