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Bragozzi

ARCHIVIO > A.S. 2018 - 2019 > Primaria Chiereghin
Gli alunni della classe 4C a tempo pieno della scuola Primaria M. Chiereghin hanno visitato il primo piano del museo San Francesco per avere informazioni sul bragozzo, tipica imbarcazione chioggiotta; per sapere come e dove si costruiva, quali tipi di pesca si potevano praticare.Terminata la spiegazione nel laboratorio del museo hanno colorato una vela di stoffa con colori in polvere come si usava una volta.
Qualche giorno dopo gli scolari hanno realizzato un bragozzo, dapprima personalizzando e colorando le vele, successivamente hanno pitturato lo scafo. I laboratori sono piaciuti molto, gli alunni sono stati entusiasti dei manufatti realizzati.
Di seguito una descrizione del bragozzo effettuata dagli alunni attraverso le informazioni apprese dalla guida durante la visita al museo:
I L B R A G O Z Z O
Il bragozzo nasce a Chioggia, poteva essere a vela o a motore. Quello piccolo misurava 6-7 metri, pescavano 3 o 4 marinai e navigava in laguna mentre quello grande misurava più di 10 metri, aveva 7-8 marinai ed era adatto per navigare in mare aperto.
L’imbarcazione aveva lo scafo con il fondo piatto, perchè così poteva navigare con facilità sui fondali bassi e sabbiosi .Il timone serviva a bilanciare la barca, era molto grande e si sollevava quando c’era bassa marea. Il bragozzo aveva lo scafo nero pitturato con la pece per rendere impermeabile il legno; poi aveva altri quattro colori rosso giallo verde e blu. C’erano disegnati due angeli con la tromba o una colomba. Tutte le imbarcazioni a prora (PRUA, davanti ) avevano pitturati due occhi, secondo una leggenda egizia erano quelli del dio HORUS che permettevano in caso di attacco di vedere arrivare il nemico. I bragozzi venivano costruiti negli SQUERI dove lavoravano tante persone, ognuna aveva un compito. Le persone specializzate tagliavano le assi di legno con la sega a quattro mani, c’erano uomini che scaldavano il legno per curvarlo e i CANEVINI che costruivano le corde. La barca aveva due vele : la vela MAESTRA era quella grande, mentre la piccola si chiamava vela di TRINCHETTO, erano mobili e questo permetteva all’imbarcazione di navigare in due modi e di svolgere vari tipi di pesca. Le vele erano fatte di stoffa di cotone, erano di vari colori e disegni a seconda del cognome del proprietario della barca, venivano pitturate con colori in polvere e diluiti con l’acqua salata per fissare meglio il colore. Gli uomini cucivano le vele mettendo insieme vari pezzi di stoffa, le cuciture le rendevano più resistenti. Ogni bragozzo aveva la MAROTA o il BURCIELO che erano serbatoi a forma di barca tutti chiusi e bucherellati che si usavano per conservare vivo il pesce. In occasione della festa di S. Felice e Fortunato, patroni di Chioggia, i pescatori abbellivano le vele con decori che rappresentavano i santi patroni, la croce , una fenice bianca -se al proprietario della barca non era successo niente di male- o nera se era accaduto qualcosa di brutto, delle “palline“ che indicavano il numero dei figli e varie piccole bandierine (IL PENELO).
collage di foto in fila davanti al museo
In ascolto davanti al modellino di un bragozzo
collage laboratori.o i bragozzi, le vele, i bragozzi finiti
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